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Le altre terapie

In caso di malattia venosa cronica, alle terapie chirurgiche o ablative si possono affiancare una serie di altre terapie che potremmo considerare "mediche"

La contenzione

Il bendaggio elasto-compressivo rappresenta la terapia primaria delle ulcere da stasi, in cui diventa fondamentale l'applicazione sulla superficie cutanea di una pressione esterna capace di contrastare 

le pressioni intravenose patologiche. Il bendaggio ha effetti terapeutici sul macro e microcircolo in caso di insufficienza venosa cronica, ottenendo il risultato primario di ridurre l'edema dovuto alla iperpressione venosa e con esso l'infiammazione associata, e di facilitare la guarigione dell'ulcera. Si rivela inoltre importantissimo nel caso in cui sia stato danneggiato anche il circolo profondo, nel qual caso il reflusso del sangue risulta profondamente alterato e gli edemi divengono cronici e difficili da trattare.

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In caso di edema di origine linfatica, infine, la terapia elastocompressiva assume una importanza fondamentale, associata alle tecniche di linfodrenaggio.

Le calze contenitive, che possono avere diversi gradi di "forza" di compressione, hanno indicazioni molto ampie; le calze terapeutiche, che esercitano pressioni superiori a 20mmHg, trovano indicazione nell'insufficienza venosa, cronica, nella terapia della trombosi venosa e nella prevenzione della sindrome post-trombotica, nella prevenzione della trombosi post-operatoria e delle recidive di ulcere varicose; le calze a compressione inferiore, cosiddette "riposanti", trovano soprattutto indicazione nella prevenzione dell'edema nella malattia varicosa e in gravidanza.

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Le terapie fisiche

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vizioso che porta al costante peggioramento della malattia venosa. Tali metodiche, che devono essere praticate da un terapista specializzato, possono essere manuali (linfodrenaggio) o meccaniche (pressoterapia).

In entrambi i casi non si potrà prescindere da una partecipazione attiva del paziente, ricordando che il movimento è fondamentale per la buona salute del nostro sistema circolatorio.

Le terapie fisiche hanno come scopo la riduzione dell'edema risultante dalla fuoriuscita di liquido dal letto venoso (per l'eccessiva pressione) o linfatico (per sovraccarico o ostruzione al deflusso).

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Solo riducendo l'edema infatti si può "disinnescare" il circolo

Le terapie farmacologiche

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I farmaci utilizzati nella malattia venosa appartengono essenzialmente a due classi: gli anticoagulanti, utilizzati nella terapia e nella prevenzione della malattia tromboembolica, e che possono essere assunti per bocca o iniettati sottocute, e gli integratori a base di sostanze con effetto antiedemigeno o venotrofico (centella, antocianosidi, bromelina, escina, diosmina, rutina, vitamina C...)

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