Igiene di vita
Anche se sappiamo che la responsabile principale dello sviluppo di malattia venosa è la predisposizione ereditaria, ancor più se unita alla presenza degli ormoni femminili, ci sono alcune regole di igiene di vita che possono aiutarci a prevenire o almeno rallentare il deterioramento delle nostre vene e l'insorgenza di varici o insufficienza venosa.
Attività fisica
Sembra quasi superfluo ripeterlo, ma l'attività fisica regolare è fondamentale per tutti gli aspetti nella nostra salute, e la prevenzione della malattia venosa non fa eccezione.
Abbiamo visto come restare fermi a lungo in posizione seduta o eretta aumenti la pressione a livello delle gambe, mentre la camminata, attivando la pompa muscolare, accelera il ritorno venoso e migliora la circolazione.
Camminare quindi, camminare tanto! E camminare veloce, due passi al secondo, per almeno mezz'ora al giorno. Questa è sicuramente la migliore medicina per le nostre vene.
Lunghe passeggiate nei boschi o sui prati, a piedi nudi sulla sabbia o nell'acqua bassa, andare al lavoro a piedi se possibile, l'importante è camminare regolarmente.
Se lavoriamo seduti, ricordiamoci di alzarci e sgranchire le gambe ogni tanto.
Fra gli sport, sono ovviamente più indicati quelli comunemente definiti "aerobici": camminata veloce, corsa, bici, nuoto, sci di fondo, golf, tennis; con un po' di
attenzione gli sport a rischio di traumi sulle gambe ovviamente, e quindi sci alpino e giochi di quadra, tenendo presente che comunque l'importante è muoversi e quindi ogni occasione è buona; decisamente meno indicati solo gli sport "isometrici" eseguiti con continuità, perché aumentando la pressione venosa addominale provocano alla lunga un sovraccarico di pressione anche sugli arti inferiori; attenzione quindi a sollevamento pesi e body building.
Dieta
Anche qui, niente di nuovo...
Il consiglio è ancora e sempre una dieta ricca di frutta e verdura, che favorisca il controllo del peso e fornisca vitamine e bioflavonoidi ad azione antiossidante, preziosi per la protezione delle nostre vene.
In particolare, per una dieta "amica delle vene", non dovranno mai mancare sulla nostra tavola:​
- cereali integrali, frutta secca, tuorlo d’uovo, verdure a foglia larga, per il loro contenuto in vitamina E. Così come, per l'apporto di vitamina A, latticini non stagionati, uova, carni bianche e fegato; troveremo invece la vitamina C, nelle arance, limoni, mandarini, kiwi, ribes, ananas, more; pomodori, ricchi anche di licopene. Frutta e verdura sono inoltre ricchi di beta-carotene, precursore della vitamina A, e flavonoidi, indispensabili al buon funzionamento del circolo
venoso. Particolarmente ricchi di questi preziosi elementi sono mele e pere, cavoli, indivia, sedano, cipolla, lattuga, broccoli, fagioli e soia. Non dimentichiamo il re dei capillaroprotettori, il mirtillo nero con la sua ricchezza di antocianosidi.
- frutta secca, pesce azzurro (sgombri, sardine, alici) o pesce grasso (aringa, salmone) e olii vegetali (olio di noci, extravergine di oliva, di soia e di semi di girasole) per il loro apporto di acidi grassi poliinsaturi, ad azione anti-infiammatoria.
- fondamentale una buona idratazione, ancora meglio se accompagnata da cibi che abbiano una azione drenante, quali uva, pere, nespole, melone, anguria, pesche, mele, carciofo, sedano, melanzana, cavolfiore, porro, asparago, aglio e cipolla. Cerchiamo invece di ridurre al minimo l'assunzione di zuccheri, di alcool, di cibi troppo elaborati/fritti, di evitare l'eccessiva assunzione di sale.​
Abitudini
Dobbiamo proprio ripeterlo? Il fumo fa male. Anche alle nostre vene. Il monossido di carbonio e il catrame presenti nel fumo di sigaretta hanno effetti dannosi per il sistema venoso.
Il primo riduce la quantità di ossigeno presente nel sangue, innescando processi infiammatori che favoriscono, tra l'altro, la formazione di edema. In questi processi infiammatori inoltre vengono prodotti radicali liberi che danneggiano in modo diretto le pareti venose. E ancora, monossido di carbonio e nicotina inducono un irrigidimento e un restringimento dei vasi (arteriosi ma anche venosi), oltre a favorire in modo importante la formazione di coaguli di sangue.
Di conseguenza, fumando si aggrava l'insufficienza venosa cronica, aumentando del 50% le probabilità che si verifichi una trombosi venosa profonda.
Anche le sigarette elettroniche, comunque, non scherzano. La soluzione "svapabile" è costituita da glicole propilenico o un liquido a base di glicerina mescolato con nicotina, aromi e altri prodotti chimici. Glicole e glicerina, se riscaldati, innescano una risposta tossica all’interno dei vasi sanguigni, che determina l’infiammazione ed il danneggiamento delle pareti vasali, in concomitanza con la vosocostrizione (da nicotina) e la riduzione di ossigeno circolante che è stata riscontrata nei fumatori di e-cig
Temperatura
"Dottore, posso prendere il sole?" E' forse la domanda più frequente di chi ha problemi di vene.
Certamente sì, il nostro organismo ha bisogno della luce solare, per non parlare del nostro umore...
Anche qui, però, con le dovute precauzioni: evitare di esporsi al sole senza protezione, soprattutto durante le ore centrali della giornata in estate; non restare a lungo fermi a crogiolarsi come le lucertole ma possibilmente muoversi spesso, meglio ancora se camminando nell'acqua bassa, e comunque intervallare i "bagni di sole" a bagni di acqua fresca, frequenti e prolungati, per riabbassare la temperatura del nostro corpo e del sangue circolante, non solo della pelle.
E' infatti il riscaldamento prolungato, molto più della luce solare in sè, che può danneggiare le nostre vene. Così come i bagni troppo caldi o sauna e bagno turco frequenti possono "lasciare il segno" sui nostri capillari.